Completamenti: Moscerini


 

"Moscerini!" disse il professore. "Ero invaso, giorno e notte, da quei dannati moscerini! Mi pare di averceli ancora

li sentivo ronzare nella mia testa. Non capivo se fossero reali o se fossero i miei rumorosi pensieri.

Eppure, se fossero in testo o fuori, non importava. Ci sono ancora, che molestano i miei ricordi."

"Professore! Professore!" gli studenti lo guardavano con volti confusi. Un leggero imbarazzo, qualche punto di domanda sospeso in mezzo all'aula. Ma lui riprese, imperterrito, imbizzarrito.

"Moscerini! Sembrano insignificanti, ma, cari studenti, sono perfetta metafora di come sbagliamo le nostre priorità. Moscerini? Lasciateli volare, sono senza peso!".

Era delirium tremens, sintomo di astinenza, ma loro non lo sapevano. Non sapevano del formicare continuo che io sentivo

come uova di moscerini che si schiudono sottopelle. Guardavano tutti il professore. "Non lasciate che vi entrino in testa", e nessuno, maledetti, li vedeva. Tranne me.


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