Attesa

 



Emma aprì la bocca di scatto. Nella stanza c'era un odore di

erba tagliata, mughetti ed edera. Si aspettava dell'altro,

il profumo ingombrante del pranzo della domenica; i rumori familiari. Lei aspettava. Cosa?

Nulla. Come ogni domenica, dopo il pranzo, il vuoto, dopo il sole, il vuoo, mentre ciò che doveva fare la fissava dalla scrivania, la scrutava torva da dietro le porte, le sussurrava con voce maligna:"

Ti puzza l'alito, di aglio, hai mangiato dalla Marisa?" E con estremo imbarazzo, sapeva

di doversi lavare i denti, ma nei suoi sei anni d'età non ne aveva voglia. L'aglio della Marisa era troppo buono!

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