Lo placa - e finalmente posso ascoltarlo, questo respiro, fatto della stessa materia della terra sotto ai miei piedi
Lo so, lo sento, che io sento la terra sotto i miei piedi, ed è un momento in più, forse lungo cent'anni, perché lei avverta me. Sa che sono qui, sulle radici di questo tiglio, che già ha avvertito
le vibrazioni del mio torace vivo. Aria antica entra in me, come fosse sempre così. Assaporo lo scorrere del tempo nel mio respiro.
Antico è questo nutrirsi dal basso, è vita che sale a raggiungere il cielo, oltre le dita dei rami, oltre le ciglia delle foglie.
Un fremito le scuote ed è mio. È delle formiche che risalgono in fila il tronco corazzato. Vite brevi, più della mia, che dentro una catena
di attimi, trovano un senso, proteso in avanti e indietro, ma saldamente qui e ora. Sono l'erba e la terra sotto i miei piedi. Respiro.
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